Emilia. Teatro Argentina. Roma.

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La disconnessione tra le persone e la presenza di amore incondizionato, che resiste al tempo e allo spazio, sono alla base della drammaturgia di Emilia.

“Ho iniziato a scrivere Emilia in seguito all’incontro, dopo molti anni, di una signora che era stata mia tata da bambino. Ricordava moltissime cose di me che io avevo completamente dimenticato e questo ha fatto nascere in me una specie di senso di colpa per questa sproporzione dell’amore. Sono sempre stato commosso da quelle persone che hanno un ruolo tale per cui scelgono di occuparsi completamente degli altri. Ecco, il personaggio di Emilia ha bisogno di prendersi cura degli altri. Ed è proprio che qualcuno abbia bisogno di lei che la mantiene in vita.” – racconta il regista Claudio Tolcachir.

Emilia è uno spettacolo sulla famiglia, o meglio, sull’aspetto familiare, e su quanto si può generare in un nucleo di persone strettamente connesse, indagando la loro…

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